
Ha messo fine alla sua vita con un colpo di pistola, proprio come aveva fatto suo padre cinquant'anni fa. E' morto così Gunter Sachs, 78 anni, «l'ultimo dei playboy», ex marito di Brigitte Bardot, simbolo e testimone di un'epoca che non esiste più. Si è ucciso in una delle località più amate dal jet set, l'esclusiva stazione sciistica di Gstaad, in Svizzera, dove aveva uno chalet. Informata del suicidio, la Bardot «è distrutta»: lo ha riferito la fondazione della ex star del cinema francese. «Abbiamo chiamato il segretario particolare di Gunter Sachs che ci ha confermato il suicidio, ma non abbiamo alcuna precisazione sulle circostanze», hanno riferito dalla fondazione. Secondo la rivista tedesca Bunte, che cita il figlio Rolf Sachs, Gunter Sachs è morto nel suo chalet. La rivista tedesca Focus scrive sul suo sito internet che si è suicidato con un'arma da fuoco.
Gunter Sachs, una vita glamour
DINASTIA - Fritz Gunter Sachs era nato il 14 novembre 1932 ed era stato, oltre che fotografo e playboy, anche regista, matematico, studioso di astrologia, industriale. Era uno degli uomini più ricchi della Germania: la madre era la figlia di Wilhelm von Opel, fondatore dell'omonima casa automobilistica, e il padre era un ricco industriale che aveva avuto rapporti, durante la guerra, con i gerarchi nazisti Goring e Himmler. La sua vita fu tuttavia segnata da molte tragedie. Nel 1958 la sua prima moglie, Anne-Marie Faure, sposata tre anni prima, morì sotto i ferri del chirurgo dopo un incidente stradale, in seguito all'errore di un anestesista; nello stesso anno il padre Willy si suicidò sparandosi nel suo casino di caccia. Cresciuto in Svizzera insieme alla madre Eleonore von Opel, Gunter Sachs prese poi la cittadinanza elvetica nel 1976. Fu amico dei Kennedy, di Salvador Dalì, di Gianni Agnelli, Andy Warhol, Juliette Greco, Coco Chanel e moltissimi altri personaggi di primo piano del jet set. Fu a lungo amico e confidente di Soraya, l'ex imperatrice ripudiata dallo sciá di Persia.
COPPIA GLAMOUR - Per Brigitte Bardot, la mitica BB, Gunter Sachs ebbe un colpo di fulmine: la incontrò sul lago di Ginevra, mentre lei girava un film diretta da Jean-Luc Godard. Il matrimonio con l'affascinante e capricciosa diva francese fu celebrato nel 1966 a Las Vegas, negli Stati Uniti: lui aveva 33 anni ed era vedovo, con un figlio undicenne; lei 31, era divorziata due volte (dal regista Roger Vadim e dall'attore Jacques Charrier) e aveva un bambino di 6 anni. La luna di miele a Tahiti fu leggendaria, e la coppia dei due bellissimi fu costantemente sotto i riflettori, fino al naufragio della loro unione, dopo soli tre anni. Nel 1969, subito dopo il divorzio, Sachs sposò la modella svedese Mirja Larsson, da cui ebbe due figli.
CELEBRITÀ - Spirito aperto e cosmopolita, Sachs lanciò mode e tendenze. È considerato «l'inventore» di Saint-Tropez, la località della Costa azzurra che negli anni Sessanta diventò il punto di incontro estivo dei vip del mondo intero. Anche il grande cinema internazionale si ispirò a lui. Quando Antonioni diresse David Hemmings in «Blow up» chiese al grande attore di vestirsi come il leggendario Gunter: pantalone bianco, camicia a righe bianche e azzurre, collo aperto senza cravatta, piedi scalzi con mocassini neri. Accanto alla fotografia, numerose le passioni di Gunter Sachs: la scrittura, la letteratura, l'astrologia. Nel 1955 fondò un «Istituto per la ricerca empirica e matematica del contenuto di verità dell'astrologia in riferimento al carattere umano». Aveva investito molte della sue energie e del suo tempo nella fotografia, di segno surreale, ma anche nella regia di film e documentari. Non si sentiva un playboy, semplicemente un artista innamorato della vita e delle donne. Sachs si era conquistato una certa notorietà anche come fotografo, e le sue immagini erano state esibite in numerose mostre. Persino un suo film dedicato agli sport invernali, Happening in White, ottenne il primo premio del Cio, il Comitato olimpico internazionale.
LE DISGRAZIE - Ignote le ragioni del suicidio: Sachs sembrava un uomo felice, appagato, nonostante la vita non gli avesse risparmiato dolori, dal suicidio del padre nel 1958 alla morte del fratello Ernst Wilhelm nel 1977, sotto una slavina, fino alla scomparsa di un figlio in un incidente d'auto.
Tratto dal Corriere della Sera