Nato a Ferrara, 8 maggio 1952 è un critico d'arte, politico, personaggio televisivo e storico dell'arte italiano. Più volte membro del Parlamento e di amministrazioni comunali come quella di Milano, dal 30 giugno 2008 è sindaco della cittadina siciliana di Salemi.
Si laureò in filosofia con specializzazione in storia dell'arte all'Università di Bologna e iniziò ad occuparsi di arte, diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici in Veneto. Ha insegnato per tre anni Storia delle tecniche artistiche all'Università di Udine.
Sgarbi è figlio di Giuseppe e Rina Cavallini, farmacisti ferraresi. Ha una sorella, Elisabetta, attualmente direttore editoriale presso Bompiani. Celibe, ha riconosciuto tre figli, dichiarando in merito: «Sono contrario alla paternità. Quella del padre non è una categoria a cui ritengo di dover appartenere. Ciò detto sono anche contrario all'aborto. Ci sono donne che hanno voluto figli da me, non io da loro perché non può esserci l'obbligo di diventare padre». In una puntata della trasmissione "Confronti" condotta da Gigi Moncalvo, Sgarbi ha dichiarato di "essere fiero di essere cattolico"[senza fonte].
Parallelamente alla sua attività politica, continua ad occuparsi di arte, commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, vincitore del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006), Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008) (scritto con Marta Bravi).
Nel 2008 Sgarbi commise un atto di plagio intellettuale, copiando quasi testualmente, in una sua introduzione a un volume sul Botticelli, le frasi che la storica dell'arte Mina Bacci scrisse sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei «Maestri del colore» (Fabbri editore) nel 1964.
Nel 2010 viene nominato Soprintendente della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. La nomina è stata successivamente annullata dalla Corte dei Conti. Attualmente Sgarbi ricopre il ruolo di Soprintendente "ad interim" in attesa che il Ministero definisca la procedura per la nuova nomina.
Sgarbi si affermò come grintoso personaggio televisivo (si è autodefinito "polemista") soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava apprezzate lezioni d'arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti.
Nel 1989 assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro Federico Zeri nel corso d'una puntata del programma di Costanzo. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi (La cena di Emmaus) che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. Secondo la donna, Sgarbi - allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del Veneto - le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro; essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera.
La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti. Il critico da parte sua negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione.
La sua apparizione televisiva nei primi anni 90 fu in generale salutata come una novità, anche se ci fu chi, come il critico televisivo Beniamino Placido, riconoscendo il fascino che il personaggio esercitava su un vasto pubblico, ne scherniva l'autorevolezza come critico d'arte unita allo stile poco ortodosso di divulgatore, definendolo in un suo articolo: "Il Fatuo Magico".
Dal 1992 al 1999 condusse il programma Sgarbi quotidiani su Canale 5; famosa è la puntata in cui per protesta rimase in silenzio per 15 minuti (l'intera durata della trasmissione).
Nel 1998 fa clamore la sua iniziativa di rompere l'embargo internazionale alla Libia di Gheddafi, violando il blocco aereo e atterrando su Tripoli con due piccoli Piper decollati da Lampedusa. All'impresa partecipano anche l'editore Nichi Grauso, l'esperto d'arte Peter Glidewell, il regista Filippo Martinez e un giornalista del Corriere della Sera, Francesco Battistini. Nel 2006 è membro della giuria nel reality showLa pupa e il secchione su Italia Uno.
Ha avuto occasione di doppiare un personaggio dei Simpson: il gestore del banco "Il lancio degli anelli", nella puntata "Bart Giostraio".
Nel 2008 interviene nel documentario Il falso bugiardo di Claudio Costa, dedicato allo scrittore Luciano Vincenzoni che conobbe a Venezia tramite l'amico comune Goffredo Parise.
Nel 2010 è membro della giuria in due programmi:Il più grande (italiano di tutti i tempi),condotto da Francesco Facchinetti su Rai 2 e La pupa e il secchione,condotto da Enrico Papi e Paola Barale su Italia 1.
Il 18 Maggio 2011 conduce un nuovo programma su Rai 1 intitolato Ci tocca anche Vittorio Sgarbi - Or vi sbigottirò, che fa registrare un bassissimo risultato d'ascolti già alla puntata d'esordio (una media di 2.064.000 telespettatori, 8,27%). Visto il risultato, assolutamente molto scarso per il primo canale Rai, il programma viene interrotto dopo una sola puntata. Poco dopo dichiarerà «Ho sbagliato io, ora chiudiamo» Nella trasmissione, dedicata al tema della paternità, tra le altre cose il critico d'arte ha parlato di ambiente, criticando le forme di energia eolica e solare.
Fin dagli esordi è rappresentato dal suo agente e produttore editoriale Guido David Pietroni.
Nel 2009 ha iniziato una sua tournée teatrale dal titolo Sgarbi l'altro.
Nel 2010 ha dato vita a
uno spettacolo teatrale con il pianista Nazzareno
Carusi intitolato Discorso
a due e dedicato agli Anni di Pellegrinaggio di Franz Liszt e alle opere di
Michelangelo e Dante che ne hanno ispirato i maggiori capolavori.
Culmine del Discorso
a due è l'esecuzione del melologo ideato da Carusi giustapponendo alla sua
esecuzione della lisztiana Fantasia
quasi Sonata - Dopo una lettura di Dante la lettura da parte di Sgarbi dell'intero V canto dell'Inferno
dantesco.
Politico spesso incline a cambiare schieramento (alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia"), nel 1990 si candida senza successo a sindaco di Pesaro per il Partito Comunista Italiano.
Consigliere comunale PSI e sindaco DC-MSI di San Severino Marche
Qualche mese dopo diventa consigliere comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano) e quindi nel 1992 primo cittadino, sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano.
Deputato PLI (1992-94)
Sempre nel 1992 è deputato per il Partito Liberale Italiano nella XI Legislatura, eletto nel collegio di Cagliari
Deputato di Forza Italia (1994-96)
Successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996. Nel 1994 è eletto deputato per Forza Italia, ma subito si iscrive al gruppo Misto. È Presidente della VII Commissione parlamentare (Istruzione).
Deputato indipendente con la "Lista Sgarbi" (1996-2001)
Nel 1996 è eletto alla Camera per Forza Italia con il sistema proporzionale nella circoscrizione IX Friuli-Venezia Giulia. Si iscrive al gruppo Misto.
Il 21 marzo del 1999 nasce il movimento I Liberal Sgarbi-I libertari, che nello stesso anno fa confluire in Forza Italia
Deputato di Forza Italia (2001-06) e Sottosegretario ai Beni Culturali nel governo Berlusconi II (2001-2002)
Nel 2001 Sgarbi viene eletto deputato nella quota proporzionale in Forza Italia, dopo aver perso la lotta per un seggio uninominale in Veneto. Diventa quindi sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002. L'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani, fra cui l'accusa di far aprire fuori orario i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa Sgarbi replicherà che il suo era da considerare un dovere ispettivo d'ufficio, senza che egli potesse essere accusato legittimamente di "interesse privato in atti d'ufficio".
La lista Liberal-Sgarbi (2004)
Successivamente
fonda in vista delle elezioni europee del 2004 la lista "Liberal
Sgarbi", che si allea col Partito
Repubblicano Italiano ma che ottiene nelle consultazioni del 2004 solo lo 0,7% dei voti.
Candidato per la Lista Consumatori con il centrosinistra (2006)
Nel 2005 abbandona la Casa delle Libertà e passa all'Unione. Propone la propria candidatura in vista delle elezioni primarie della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi con la Lista Consumatori che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto.
Assessore alla cultura del Comune di Milano (2006-08)
Nel 2006 si candida a sindaco di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della Casa delle Libertà Letizia Moratti, che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione, Sgarbi ottiene l'incarico di assessore alla cultura. L'8 maggio 2008 la nomina ad assessore gli viene revocata dal sindaco Moratti.
Sindaco UDC-DC di Salemi (2008)
Il 30 giugno 2008, sostenuto dall'Udc, dalla Dc e da una lista civica di centro è stato eletto Sindaco del comune di Salemi (TP). Il 29 luglio 2008 il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso con cui l'animatore d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore. Il critico, tuttavia, con un comunicato, emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si è spontaneamente dimesso dalla carica di assessore, risolvendo alla radice il problema della incompatibilità col ruolo di primo cittadino del comune belicino.
Tra le altre iniziative, nell'agosto 2008 Sgarbi ha proclamato Salemi "prima capitale dell'Italia tibetana", per esprimere solidarietà nei confronti dei monaci tibetani e per condannare le ripetute violazioni dei diritti umani che essi hanno subìto ad opera della Cina.
Su idea di Oliviero Toscani, assessore alla creatività del comune, Sgarbi ha avviato un progetto per salvaguardare il patrimonio artistico della città vendendo al prezzo simbolico di 1 euro le antiche case di Salemi (in gran parte distrutte dal terremoto del Belice e oggi in stato d'abbandono) a chi voglia restaurarle e risiedervi. L'iniziativa mediatica avrebbe riscosso l'interesse di varie personalità come i coniugi Moratti, il cantante Lucio Dalla, il ministro Renato Brunetta, il giornalista Philippe Daverio. Il progetto, al di là della sua valenza artistico-culturale, mira anche a favorire gli afflussi del turismo e a creare nuovi posti di lavoro e il coinvolgimento di numerose associazioni giovanili di Salemi.
Il 28 dicembre 2008 Vittorio Sgarbi, ad Agrigento in occasione della presentazione di un suo libro, fu accolto da una accesa contestazione.
Il 2 febbraio 2010 Vittorio Sgarbi, coinvolto in un'indagine della Guardia Di Finanza sull'uso illecito delle auto blu, si dimette da sindaco di Salemi.. Le dimissioni sono poi rientrate.
Tra le altre cose, Sgarbi ha fatto istituire a Salemi un museo della mafia intitolato a Leonardo Sciascia e inaugurato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che possa offrire documentazioni e materiale d'archivio per non dimenticare la storia oscura della Sicilia.
Ha inoltre espresso un netto rifiuto sulla possibilità di installare impianti eolici e fotovoltaici a Salemi, sostenendo che simili impianti, oltre a provocare desertificazione e distruzione del paesaggio agricolo, sarebbero al centro di interessi mafiosi.
Militanze politiche
Vittorio Sgarbi ha militato nella maggior parte dei partiti italiani:
Partito Comunista Italiano, che lo ha candidato a sindaco di Pesaro;
Partito Socialista Italiano, per il quale è stato consigliere comunale a San Severino Marche;
DC-MSI, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di San Severino Marche nel 1992;
Partito Liberale Italiano, per il quale è stato deputato;
Partito Federalista, che ha fondato nel 1995 e poi lasciato per aderire alla Lista Pannella;
Lista Marco Pannella, con la Lista Pannella-Sgarbi, abbandonata dallo stesso Sgarbi prima delle elezioni;
Forza Italia, nella quale ha inglobato il suo movimento I Liberal Sgarbi-I libertari;
Partito Repubblicano Italiano, con il quale si è alleato per le elezioni europee nel 2004;
Lista Consumatori, con la quale si è candidato, per le Politiche del 2006, senza essere eletto;
UDC-DC, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di Salemi nel 2008;
Movimento per le Autonomie con il quale è stato candidato alle Elezioni europee del 2009 nel cartello elettorale del Polo dell'Autonomia nella circoscrizione Isole.
Con Rete Liberal alle regionali 2010 del Lazio sostiene Renata Polverini
Ha inoltre fatto parte dell'Unione Monarchica Italiana
Vittorio Sgarbi si è reso famoso anche per l'irascibilità che contraddistinse diversi diverbi, talora sfociati in aggressive invettive, con altri personaggi televisivi. Vi furono liti contro:
Mike Bongiorno - Durante una puntata di Telemike ci fu una lunga discussione, che presto degenerò in una lite verbale tra i due intrattenitori. La discussione riguardava l'abusivismo, prendendo come pretesto l'eruzione dell'Etna che ai tempi travolse molte case definite dallo stesso Sgarbi come esempi di abusivismo edilizio. Bongiorno non era d'accordo con Sgarbi.
Roberto D'Agostino - Durante il programma di Giuliano FerraraL'istruttoria: in questa occasione, dopo essere stato provocato da Sgarbi che lo insultò e gli gettò addosso dell'acqua, D'Agostino gli diede uno schiaffo.
il Trio Medusa - Durante la trasmissione televisiva Le Iene, i tre inviati cercavano di contattare l'allora Sottosegretario ai Beni Culturali per discutere il suo assenteismo in Parlamento o altri comportamenti ambigui. La vicenda ebbe anche risvolti giudiziari: il 19 marzo 2002 Sgarbi comunicò di aver querelato i conduttori del programma, per diffamazione, richiedendo oltre cinquantuno milioni di euro di danni. Da allora il trio ha spesso a che fare con lui nei servizi (un loro libro, Culattoni raccomandati, ha preso il titolo da una frase di Sgarbi)..
Striscia la notizia e Valerio Staffelli - Sgarbi tirò il tapiro in testa a Staffelli che intendeva consegnarglielo. Un tentativo era già stato fatto alcuni giorni prima da Jimmy Ghione: Sgarbi reagì scaraventandolo per ben 4 volte e accusando Striscia di essere un programma vigliacco che scherza e fa satira contro la gente in pena; il tutto andato in onda come servizi di Striscia.
Milo Infante, nel 2006, nel corso della trasmissione Notti sul ghiaccio;
Alessandra Mussolini, nel corso della trasmissione La pupa e il secchione e poi anche a Buona Domenica ed in varie altre trasmissioni;
Rocco
Casalino,
ex concorrente del Grande
Fratello,
nel 2006, nel corso
della trasmissione Buona
Domenica;
Alessandro Cecchi Paone, all'interno della trasmissione Markette; la polemica con Cecchi Paone ha riguardato la Chiesa cattolica e i rapporti di questa con il popolo omosessuale. Fino ad anni recenti, Sgarbi si è sempre dichiarato ateo e figura in una lista (costruita sulla base di dichiarazioni verificate) di non credenti del sito dell'UAAR; nel 2000 ha partecipato al Gay Pride di Roma; in un'apparizione a Markette, programma condotto da Piero Chiambretti, ha attaccato Alessandro Cecchi Paone per le sue critiche alla Chiesa ed arrivando a definirlo "ateo bastardo" ed "ateo fasullo", pur ribadendo la sua distanza dal Cattolicesimo; più recentemente, in una puntata della trasmissione "Confronti" condotta da Gigi Moncalvo, Sgarbi ha invece dichiarato di "essere fiero di essere cattolico", alla presenza dello stesso Cecchi Paone: la posizione di Sgarbi pare così essere diventata simile a quella cristianista e filo-cattolica. Tuttavia, in molte altre trasmissioni, in particolare su Canale 5 ha più volte detto: "Sono laico, probabilmente non credente e non so se sono perfino ateo". Un'altra discussione tra Sgarbi e il popolare personaggio televisivo si è avuta nel corso del programma di Rai UnoSabato, Domenica &... in un dibattito riguardante il caso di Eluana Englaro. Il critico ha cercato di far zittire Cecchi Paone, che lo stava interrompendo, urlandogli "Taci!" per ben 22 volte consecutive.
Gli elettori veneti - nel 1996, dopo la sconfitta alle elezioni nella circoscrizione del Veneto, Sgarbi reagì violentemente dichiarando:
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« [Gli elettori veneti] Sono dei deficienti. Egoisti. Stronzi. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. (...) Voglio fare un'Antilega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di cazzo. » |
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Piero Ricca, il quale considerò illegale la presenza di Sgarbi in ambito politico a causa della sua condanna per truffa aggravata allo Stato quando era sovrintendente ai beni artistici della regione Veneto e lo criticò anche per aver definito il magistrato anti-mafia Gian Carlo Caselli "verme infetto". Tutto questo innescò varie forti discussioni tra i due. Sempre al riguardo della questione "Gian Carlo Caselli" Sgarbi venne contestato da Piero Ricca perché nel 1995 su Canale 5 disse di avere ricevuto una lettera dove si affermava che il giudice Caselli era il mandante morale dell'omicidio di Don Puglisi.
Sandro Bondi - nel dicembre 2007 descrisse il politico Bondi, ospite in studio, come un incrocio tra Don Abbondio e Massimo Boldi, causando la sua replica stizzita in una puntata di Porta a Porta.
Paolo Guzzanti - nella trasmissione di La7 Tetris, il 9 maggio 2009, sollecitò l'on. Paolo Guzzanti a giustificare il motivo della sua rottura con Silvio Berlusconi. Sgarbi contestò quindi la risposta fornita dal suo interlocutore, provocandone una reazione veemente sfociata in uno scambio di invettive, urlandogli il termine "Vergognati" per 15 volte consecutive.
l'UAAR e i non credenti - nel novembre 2009, durante la trasmissione Pomeriggio Cinque, nella quale ricopre il ruolo di arbitro, copre di insulti la tesoriera dell'UAAR, definendo più volte lei e i giudici della Corte Europea dei Diritti dell'Uomoignorante come una capra. Il 7 gennaio 2010 durante la trasmissione La vita in diretta su Rai Uno, durante una discussione sulla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, rivolge pesanti attacchi all'associazione UAAR, accusandola di essere una associazione di zucche vuote e mettendo in dubbio la legittimità dell'esistenza della suddetta associazione. Il 13 marzo 2010, durante un comizio elettorale tenuto a Lamezia Terme rivolge nuovi attacchi contro l'UAAR, definendo l'autore del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo riguardo al Crocefisso nelle aule quel fesso di mezzo ateo che si è preso 5000 euro.
YouTube - nel gennaio 2010 diede mandato ai suoi legali di diffidare il sito di videosharing chiedendo di rimuovere immediatamente dal web "immagini fisse o in movimento di programmi video della Rai in cui compare Sgarbi". In caso contrario verrebbe fatto ricorso al Tribunale per "violazione dei diritti di utilizzazione e sfruttamento economico dell'immagine" del critico, con la richiesta di una somma "non inferiore a 10 mila euro per ogni minuto o frazione di minuto di diffusione diretta o indiretta." Intanto una nota dalla RAI precisò immediatamente che ogni ospite, anche i politici, prima di partecipare alle trasmissioni firma una liberatoria cedendo così alla Rai i diritti anche per il Web..
Mentre ricopriva la carica di Sottosegretario ai Beni Culturali, Sgarbi fu incaricato dall'allora Presidente del Senato Pera di analizzare Palazzo Madama e nell'espletare tale incarico indicò due quadri presenti all'interno del palazzo come falsi sebbene la falsità non sia stata mai, successivamente, acclarata ed i quadri non siano stati rimossi.
In una replica a Legambiente, Sgarbi ha preso posizione contro gli impianti di energia eolica e solare, sostenendo che questi causano la spesa di «miliardi di euro» al centro di interessi mafiosi «che i contribuenti italiani ed europei danno a poche famiglie che distribuiscono mance alle comunità locali», e che simili impianti presentano un «carattere di incostituzionalità e di evidenti complicità con la distruzione di ciò che resta del paesaggio». In proposito ha polemizzato col governatore della Puglia Vendola, accusandolo di aver sfigurato il territorio pugliese con l'installazione di pale eoliche.
Condanne giudiziarie
Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)
Il 7 aprile 1995 ha letto al TG5 una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevando le generalità essendo priva di firma ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e come sicario Leoluca Orlando.
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« Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini [...] pretendevano accuse, nomi, circostanze... volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi... che rivelassi cose apprese in confessione [...]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita [...]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso [...]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre. » |
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Caselli
in vita sua non conobbe mai don Puglisi. Per queste dichiarazioni
Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado. Nel suo libro Un
magistrato fuorilegge Caselli ha affermato che la Cassazione ha in seguito dichiarato la prescrizione del reato, ma Sgarbi, tramite il suo avvocato, ha contestato questa
ricostruzione sostenendo che la Cassazione aveva invece annullato le
precedenti sentenze rimandando quindi il tutto a un nuovo giudizio
che non c'è mai stato per l'intervenuta prescrizione.
Condanna per assenteismo e produzione di documenti falsi
Nel 1996, con sentenza definitiva della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi (per la richiesta di aspettativa per motivi di salute) e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto, e al tempo della sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Condannato a pagare un indennizzo di 700 000 lire, il critico d'arte si giustificò affermando che la sua assenza dall'ufficio dipendeva dall'impegno per la redazione d'un catalogo d'arte, e parlando di "arbitrio, discrezionalità e follia" a proposito della sentenza.
Condanna per diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Milano
Il 14 agosto 1998, dopo la morte di Luigi Lombardini, in un'intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle «inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante», in quanto «il suicidio di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell'azione di Caselli e i suoi» che «impudentemente frugano nella sua tomba [...] sul suo cadavere»; il 17 agosto, ignorando i ringraziamenti dell'avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell'interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede «l'immediato arresto» nonché la «sospensione dal servizio e dallo stipendio». Alla successiva querela, l'intervistatore Renato Farina ed il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo; ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a Desio) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio». Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa.
Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini "politiche", esercitando il proprio diritto di critica (Francesco Cossiga, Ettore Randazzo, Fabrizio Cicchitto e Niccolò Ghedini). Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale «criticare significa affermare che un'inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l'intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato».
Condanne per ingiurie contro Marco Travaglio
Il 1 maggio 2008, durante la puntata televisiva di AnnoZero, Vittorio Sgarbi si rivolse al giornalista Marco Travaglio con insulti molto pesanti: «Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te». Il 10 dicembre 2009 il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30.000 € di risarcimento per ingiurie e al pagamento delle spese legali[64]. Il giudice ha anche stabilito la pubblicazione della sentenza su la Repubblica e La Stampa.
Il 6 ottobre 2010 è stato nuovamente condannato al pagamento di 35.000 €, avendo
rimarcato «Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una
merda tutta intera» sulle colonne del quotidiano online La
voce d'Italia e due giorni dopo dagli studi di Domenica
Cinque,
il programma televisivo condotto da Barbara
D'Urso.
Condanna per diffamazione contro Roberto Reggi
Nel luglio 2009 Vittorio Sgarbi è stato condannato per diffamazione: la sentenza è stata proclamata dal tribunale di Monza. Il critico d'arte infatti insultò Roberto Reggi, il sindaco di Piacenza, dai microfoni di Rtl 102.5; il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi, ma la pena è stata poi inasprita a 6 mesi. Tuttavia grazie all'indulto la pena è stata sostituita da un risarcimento, da versare nelle casse del comune piacentino.
Condanna per diffamazione contro Raffaele Tito
Nonostante la sopraggiunta prescrizione che ha "cancellato" il reato di diffamazione, il 26 maggio 2010 Sgarbi è stato condannato dalla Corte d’Appello di Venezia al pagamento di 110.000 € come risarcimento al procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, Raffaele Tito per averlo pesantemente diffamato nel corso di alcune puntate di Sgarbi quotidiani andate in onda su Canale 5 nel 1997. L'ammontare del risarcimento è stato ridotto di un quarto rispetto a quello stabilito in primo grado, in quanto per una delle trasmissioni incriminate Sgarbi è stato dichiarato non punibile. L’intero iter giudiziario è durato ben 13 anni in quanto i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado a un anno e un mese di reclusione intervenuta nel 2001, avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale rilevando l'insindacabilità delle sue affermazioni in quanto all'epoca il critico era parlamentare; ma la Consulta rispedì gli atti al Tribunale rigettando l’istanza e dando il via libera al processo.
Condanna per ingiuria contro Gianfranco Amendola
Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30.000 Euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, "incapace, ignorante, bugiardo, maiale". Dieci anni di causa di primo grado scandite da intervenute modifiche di legge e da una sentenza della Corte Costituzionale che annullò[70] la deliberà di insindacabilità a favore di Sgarbi adottata dalla Camera dei Deputati. Sentenza confermata nel 2009 dalla Corte d'Appello di Roma con condanna ad ulteriori spese legali, passata successivamente in giudicato. Ad oggi Sgarbi non risulta aver onorato la sentenza.
Condanna per diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)
Nel
maggio 2011 la Corte
di Cassazione con sentenza 10214, conferma la condanna al
risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda
Boccassini, a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di
Mediaset. La Suprema Corte respinge il ricorso con il quale Sgarbi e Reti
Televisive Italiane sostenevano la liceità di alcune espressioni
usate nella trasmissione "Sgarbi quotidiani", andata in
onda il 16 febbraio 1999, durante la quale la Boccassini veniva
criticata in relazione all'inchiesta sul capo dei gip della Capitale,
Renato Squillante. Sgarbi e RTI sono stati condannati a rifondere in
solido il pm Boccassini con 25.822 euro.
Pubblicazioni
Carpaccio - (1979, pubblicato anche negli Stati Uniti e in Francia)
Palladio e la Maniera - (1980)
Gnoli - (1983)
I capolavori della pittura antica - (1984)
Antonio da Crevalcore e la pittura ferrarese del Quattrocento a Bologna - (1985)
Carlo Guarienti - (1985)
Il sogno della pittura - (1985, premio Estense 1985)
Mattioli - (1987)
Rovigo. Le chiese. Catalogo dei beni artistici e storici - (1988)
Soutine - (1988)
Storia universale dell'arte - (1988)
Davanti all'immagine - (1989, premio Bancarella 1990)
Giovanni Segantini, i capolavori - (1989), Reverdito Editore
Il pensiero segreto - (1990)
Botero - (1991)
Dell'Italia. Uomini e luoghi - (1991, premio Fregene 1991)
Roma: dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori - (1991)
Arturo Nathan. Illusione e destino - (1992)
Lo Sgarbino. Dizionario della lingua italiana - (1993)
Le mani nei capelli - (1993)
Lezioni private - (1996)
A regola d'arte. Libri, quadri, poesie: nuove lezioni sul bello - (1998)
Alfredo Protti - (1998)
Aroldo Bonzagni. Pittore e illustratore (1887-1918). Ironia, satira e dolore - (1998)
Gli immortali - (1998)
La casa dell'anima. Educazione all'arte - (1999)
Notte e giorno d'intorno girando - (1999)
Giotto e il suo tempo - (2000)
Le tenebre e la rosa. Un'antologia - (2000)
Onorevoli fantasmi. Due anni di polemiche parlamentari - (2000)
Balthus - (2001)
Elogio della medicina di Jacovitti - (2001)
Percorsi perversi - (2001)
Giorgio De Chirico. Dalla Metafisica alla "Metafisica". Opere 1909-1973 - (2002)
Il Bene e il Bello. La fragile condizione umana - (2002)
Il sogno della pittura. Come leggere un'opera d'arte - (2002)
Kossuth. Wolfgang Alexander Kossuth 1982-2002 - (2002)
La stanza dipinta. Saggi sull'arte contemporanea - (2002)
Dell'arte e dell'amore. Gli ultimi giorni del Parmigianino - (2003)
La ricerca dell'identità da Antonello a De Chirico - (2003)
L'Odéo Cornaro - (2003)
Parmigianino - (2003)
Scaramuzza - (2003)
Un paese sfigurato. Viaggio attraverso gli scempi d'Italia - (2003)
Andrea Palladio. La luce della ragione. Esempi di vita in villa tra il XIV e XVIII secolo - (2004)
Dell'anima - (2004)
Gaspare Landi - (2004)
Guercino. Poesia e sentimento nella pittura del Seicento - (2004)
Le ceneri violette di Giorgione. Natura e Maniera tra Tiziano e Caravaggio - (2004)
'San Giuseppe con il bambino' di Giovan Battista Piazzetta - (2004)
Un capolavoro di Rubens. L'adorazione dei pastori - (2004)
Aroldo Bonzagni - (2005)
Caravaggio e l'Europa. Il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti - (2005)
Catalogo generale delle opere di Vincenzo Napolitano. 1. - (2005)
Catalogo generale delle opere di Antonio Nunziante. 3. - (2005)
Davanti all'immagine - (2005)
I giudizi di Sgarbi. 99 artisti dai cataloghi d'arte moderna e dintorni - (2005)
Il ritratto interiore da Lotto a Pirandello - (2005)
Monteforte. Paesaggi della memoria - (2005)
Ragione e passione contro l'indifferenza - (2005)
Vedere le parole. La scrittura d'arte da Vasari a Longhi - (2005)
Le meraviglie della pittura tra Venezia e Ferrara dal Quattrocento al Settecento - (2006)
Francesco del Cossa - (2007)
Clausura a Milano (e non solo). Da suor Letizia a Salemi(e ritorno) - (2008)
L'Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore - (2009)
Donne e dee nei musei italiani (2009)
Klaus Karl Mehrkens: opere 1983-2008, Protagon Ed., Siena 2009 ISBN 978-88-8024-262-8
Viaggio
sentimentale nell'Italia dei desideri - (2010)
Tratto da Wikipedia